Sabato 25 Aprile: la facoltà di apertura dei negozi ora è legge. Però...quanti danni. Chi ne risponde?

Intervento di Savino Montaruli (UnimpresaBat)
Redazione 24 Aprile 2009 notizie 1096
Sabato 25 Aprile: la facoltà di apertura dei negozi ora è legge. Però...quanti danni. Chi ne risponde?


L’emendamento approvato ieri dalla Regione Puglia concede la facoltà ai comuni di prevedere la possibilità di apertura straordinaria dei negozi anche il 25 aprile, in deroga ai divieti imposti dalla legge regionale n°11/03 sulla Disciplina del Commercio, come modificata dalla legge regionale n° 5 del 7.5.2008, all’art. 18 comma 8-quater, la quale prevede espressamente che:
“gli esercizi di commercio al dettaglio devono rimanere chiusi nei seguenti giorni: 1° gennaio - domenica di Pasqua - 25 aprile - 1° maggio - 2 giugno - 25 e 26 dicembre”.
avalla in toto e senza alcuna ombra di dubbio la nostra tesi, secondo la quale quella norma legislativa era inderogabile da parte dei Sindaci, senza un provvedimento regionale.
Pertanto qualsiasi provvedimento emanato prima del 23 aprile 2009 era ed è illegittimo.
La possibilità di derogare alla chiusura obbligatoria del 25 aprile, che deve essere stabilita in accordo con le Associazioni di Categoria, è il risultato anche del nostro chiaro intervento presso la stessa Regione Puglia e presso il Prefetto di Bari del 16 e del 20 aprile scorsi, con il quale eravamo a chiedere il pieno rispetto della legge.
Ciò che stava accadendo, con provvedimenti “illegittimi” approvati al di fuori della norma, avrebbe rappresentato un precedente unico e gravissimo, che avrebbe potuto determinare conseguenze inimmaginabili, qualora ogni comune avesse iniziato ad ignorare la legge regionale in materia di aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali, dando, di fatto, via libera ad una deregulation a favore unico della Grande Distribuzione e degli Ipermercati.
I danni, comunque, sono stati fatti e non pochi.
In molti comuni, ad esempio, come Corato, Ruvo, Altamura, dove i mercati si svolgono il sabato, i Sindaci, molto correttamente, hanno applicato la vigente legge regionale, anticipando tali mercati ad oggi, venerdì 24.
Quei mercati, ora, sono persi in quanto gli operatori hanno dovuto scegliere se frequentare i mercati “anticipati” in quelle città o quelli che frequentano abitualmente il venerdì.
Anche a Barletta la confusione è stata totale. Il mercato di sabato 25 aprile era stato già dall’inizio dell’anno previsto dal calendario delle chiusure, per domenica 26 aprile, e a tutti i consumatori lo scorso sabato era stata divulgata questa notizia, mentre oggi si apprende che si svolgerà regolarmente domani 25 aprile (abbiamo inviato un comunicato audio per le strade di Barletta cercando di limitare i danni), senza tenere conto che in tale comune la concertazione con le Associazioni di Categoria continua a svolgersi in maniera a dir poco “anomala”.
Gli stessi commercianti di altre città che solo oggi decideranno il da farsi, come quella di Andria, sono disorientati perché il comune deciderà solo oggi tale eventualità, avendola scartata sia all’inizio dell’anno, per la concomitanza della Fiera d’Aprile, per evitare la desertificazione della città che si riversa abitualmente nelle giornate domenicali di apertura verso il centro Commerciale Mongolfiera-Ipercoop di Via Barletta che, in tali giornate, compensa le perdite dell’intera settimana; sia nelle riunioni svoltesi alcuni giorni fa, così come comunicato anche agli stessi commercianti.
Proprio ad Andria i commercianti, in seguito alle informazioni ricevute dai competenti Uffici comunali cui si sono rivolti, hanno già affisso gli avvisi ai clienti che annunciano la chiusura degli esercizi nelle giornate del 25 e 26 aprile 2009, specie nelle Macellerie e Settore Alimentare, anche perché fino ad oltre le ore 11,30 di oggi (la riunione era stata fissata alle 11,00) il tavolo non si è ancora riunito.
Alla fine tutti sconfitti.
Sconfitti i commercianti che si sono ritrovati strumento in una “strategia” che presto sarà svelata, fatta di intrecci politco-sindacali, che hanno scelto un particolare “momento” per intervenire.
Sconfitti i Sindaci che si sono “condizionati” l’uno con gli altri, ritornando su decisioni assunte e facendo appello alle fantasie più sfrenate per giustificare i provvedimenti “illegittimi”, addirittura imitando quanto accaduto nella città di Molfetta, dove l’illegittimità è palese, invece di cogliere l’occasione per fare, con le Associazioni di Categoria e con i Sindacati dei lavoratori dipendenti, una vera battaglia di civiltà e di legalità.
Sconfitte le stesse Associazioni di Categoria, almeno alcune, le quali pur avendo esse stesse concordato quel provvedimento, all’ultim’ora si sono accorte che bisognava cambiarlo, non rendendosi conto di cosa sarebbe successo, intervenendo sui Sindaci quando sapevano bene che l’intervento andava fatto presso la Regione, come noi abbiamo fatto..
Sconfitti i Sindacati dei Lavoratori Dipendenti, che hanno tradito le aspettative dei lavoratori i quali si sono visti cambiare all’ultimo momento il loro programmi per il ponte del 25 aprile, essendo stati “richiamati alle armi”.
Sconfitti i consumatori, che hanno vissuto da spettatori tutta questa vicenda.
Quanto accaduto deve servire da severa lezione, per tutti.
Così come abbiamo fatto verbalizzare nella riunione tenutasi presso il comune di Trani lo corso 20 aprile noi non avremmo mai dato un nostro parere positivo rispetto all’apertura festiva del 25 aprile senza un provvedimento normativo regionale che lo consentisse.
Abbiamo fatto benissimo ed oggi se è stato possibile emanare provvedimenti legittimi è stato grazie a questo percorso, per noi, imprescindibile.
La cosa, sicuramente non si chiude qui, perché rimangono ancora molte verifiche da fare, che faremo.

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