Benedetto Miscioscia: sul nucleare troppa demagogia e scarsa analisi mentre il nostro paese rimane a rischio energia

Favorevole all'atomo l'assessore alle attività produttive
Redazione 20 Marzo 2011 notizie 954
Benedetto Miscioscia: sul nucleare troppa demagogia e scarsa analisi mentre il nostro paese rimane a rischio energia


In un momento particolarmente difficile per il nostro pianeta pochi sono coloro che stanno ponendo l’attenzione a quello che sta succedendo nel mondo ed in particolare in quei paesi che sono tra i primi produttori di petrolio e gas. Pochi riflettono sulle ripercussioni che l’instabilità politica e sociale potrebbe generare sui sistemi produttivi ed economici di altri Paesi come il nostro. La nostra dipendenza in termini energetici è notevolissima se si considera che quasi l’80% del nostro fabbisogno energetico dipende dal carbone, petrolio, gas e dall’energia nucleare che importiamo da Francia e Svizzera. Una dipendenza che incide negativamente sui costi del nostro kilowattora fino a costare il 40% in più rispetto ad altri paesi europei che come il Belgio, per fare un esempio ha in funzione 7 centrali nucleari, così come ne funziona una in Olanda. Paradossale vero, sapere anche che in Europa sono operative ben 197 centrali nucleari di cui ben 74 dislocate in Francia, Spagna, Svizzera e Slovenia.

Ma mentre una scienziata come Margherita Hack sfida gli ecologisti antinuclearisti lanciando il suo appello ad “andare avanti” sul nucleare, è giusto che ci sia una libera ed aperta discussione sulla questione scevra da pregiudizi e da interessi delle cosiddette lobby. Che il nucleare possa avere dei rischi è risaputo, sarebbe la stessa cosa quando ci mettiamo alla guida nella nostra autovettura, mica pensiamo di dover far un incidente, ma il rischio lo corriamo sempre anche quando scoppia un grosso serbatoio come in Messico nel 1984 provocando 550 vittime, oppure quando un convoglio ferroviario trasportante GPL come successe a Viareggio provocando 24 morti e 34 feriti. Per non parlare dei disastri ambientali provocati da sversamenti di petrolio in mare a causa di incidenti subite da gigantesche petroliere o dalle piattaforme petrolifere. Intanto però mentre non si parla di innovazione tecnologica e di nuove centrali con sistemi di sicurezza di nuova generazione come quelle che si vorrebbero costruire da noi, continuiamo a rimanere silenti sull’incidenza negativa che subiamo sia in termini di emissioni di CO2 che in termini economici visti gli alti costi d’investimento per le rinnovabili come il solare e l’eolico che sono fonti energetiche incostanti, a bassa densità e invasive.

A tal proposito, mi ha molto colpito un articolo di Davide Giacalone su “Libero” - visto che tutti ritengono che se le notizie vengono date da “Repubblica” debbono essere considerate vere se le danno altri giornali “schedati” invece no – che ritengo meriti di essere letto per continuare a sviluppare il tema del nucleare aprendolo ad una riflessione ragionata.

Benedetto Miscioscia

Fonte: benedettomiscioscia.it

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