Quelli di una volta sì che erano politici...

Marmo - Emiliano, la nostalgia in scena all'Albergo dei Pini
Paolo Matera 12 Dicembre 2017 satiricomix 1847
Quelli di una volta sì che erano politici...


Per la serie "Eventi gratuiti prenatalizi", parliamo del grande match "Marmo vs Emiliano", tenutosi iersera nella hall dell'Albergo dei Pini per iniziativa dell'associazione "Fare quadrato" (mai sentiti prima).
Spalti gremiti, in prevalenza destrorsi, età media: pensionabile. Temperatura ottima. Arbitra Attilio Romita, telegiornalista decaduto ma dall'inalterato aplomb, possiamo dire il Daniele Piombi del Tg1, ottimo per essere del tutto ignorato in un confronto a due nell'albergo malinconicamente retrò di una città-masseria di medio raggio, qual è Andria.
Marmo anglosassone nella puntualità. Lo segue quasi tutto il corteo di marmini. Ci s'intattiene tra pretoriani e scagnozzi vari per un'ora, tanto dura il ritardo di Emiliano, che come Fantozzi crede sia ancora chic arrivare in ritardo alle feste, mentre a qualcuno del pubblico viene ancora il dubbio di essersi seduto dal lato sbagliato, come nei matrimoni.

1° Round.
Comincia Emiliano all'insegna di un disteso fair play (leggi: 'captatio benevolentiae plateae ac adversari').
Romita: "Emiliano, ci dica della differenza tra prima e seconda repubblica".
Emiliano: "Eehhh... quelli sì che erano grandi uomini... Andreotti, Martinazzoli, Almirante... solo i migliori facevano politica. Mi ricordo Almirante al funerale di Berlinguer. Ci fu subito un silenzio assoluto. Che uomo... e Assunta poi... ho avuto il privilegio di parlare con lei una volta, sapete?! Poi... poi è venuto il berlusconismo, gli improvvisati della politica... io stesso non sarei mai potuto venir fuori nella Prima Repubblica... e quindi... e quindi niente, ciò... sono un improvvisato, ma piaccio alla gente...".
Romita: "Marmo, lei da dove viene?".
Marmo: "So' cipolle, a Romì! Tu 'o sai perché vince l'antipolittica? Perché qua i politici dormeno, e la gggente è stanca!!! Noiartri non parliamo de filossofia, noi vojiamo risorve li probbblemi! Sinnò poi vinceno i populisti e noi nun vojiamo far vince li populisti! Sai come se dicje qui ad Andria? Cà nisciuno è fiéss!".

2° Round.
Romita: "Che mi dite sull'Ilva?"
Emiliano: "Io sono la reincarnazione di San Francesco d'Assisi. Voglio riformare la Chiesa standone all'interno. E sono anche pacato nei modi. SULL'ILVA MARMO AVREBBE SENZ'ALTRO ALZATO LA VOCE, MA IO HO DECISO DI TENERE I TONI BASSI E DI IMITARE GIORGINO. LUI QUANDO TI FREGA, TI FREGA SOMMESSAMENTE, LO FA CON GRAZIA... (testuali parole, con Giorgino seduto in prima fila che non poteva replicare, la gggente che rideva).
Marmo: "A Emilià! Hai voglia a fà er San Francesco de 'sti stivali... tanto siete sempre cattolici! E questo a gggente 'o sa! E poi nun ve vota. Tanto stravinciamo noi, perché a gggente nun è stupida. A gggente nun è antipolittica...".

Giudizio finale, prima che il languore allo stomaco c'ispirasse la fuga anzitempo: netta prevalenza territoriale di Emiliano, che si conferma il furbetto che è, ma almeno mantiene un tono informale adatto alla circostanza. Intrattiene, fa il politologo più che il politico, parla fuori dai denti di beghe interne al Pd (di cui alla suddetta platea destrorsa, per altro, non fregava una mazza). Ogni intervento gli dura tre ore, malgrado a inizio dibattito avesse detto (sempre testuali parole): "Sarà un dibattito rapido, botta e risposta, tipo televisivo...". Oin, ciò. Voto 7.
Marmo: parla poco. Lapidario, diciamo, ma senza brillare. Elastico come un blocco di marmo. Riveste alla perfezione il ruolo di anti-spalla della star Emiliano. Voto 6.
Media totale: 6,5. Con possibilità di arrivare 7 se ci fosse stato un rinfresco.

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