Fidelis Andria, ecco Di Benedetto: con lui subito Lamorte e Farina
Ha curato ogni aspetto al dettaglio Giuseppe Di Benedetto nei suoi primi due giorni da presidente della Fidelis Andria. Che il nuovo proprietario della società federiciana abbia dedicato una particolare attenzione all'immagine e alla comunicazione verso la sua nuova piazza lo si nota dall'abbigliamento sfoggiato nelle prime immagini ufficiali del suo approdo ad Andria: bianco e tonalità varie di azzurro (dal celeste della camicia al blu della maglietta, fino alle scarpe blu con lacci bianchi) rigorosamente abbinate, alternanza che si trova anche negli occhiali da sole indossati in ambo le immagini.
Di Benedetto arriva ad Andria dopo una lunga trattativa durata oltre un mese, curata passo dopo passo per non lasciare nulla al caso: l'imprenditore di Trinitapoli ha già le idee chiare per il futuro dei colori biancazzurri, e lo si capisce dai due partner che lo accompagnano nelle due immagini rilasciate.
Da un lato, quel Pietro Lamorte che nel 2023 è stato timoniere in situazione di tempesta, riuscendo a raddrizzare la barca con pazienza, umiltà e intelligenza; Di Benedetto ha ritenuto consono continuare a servirsi della competenza del dirigente andriese, oramai direttamente legato alla Fidelis da più di cinque anni (seppur a corrente alterna). Lamorte ricoprirà il ruolo di amministratore unico: una garanzia di passione e forte legame col territorio, anche se per il futuro prossimo è auspicabile immaginare che non rimanga uomo solo al comando ma sia affiancato da altri soggetti che con lui, pur mantenendo sempre il ruolo centrale nello scacchiere dirigenziale federiciano, condividano oneri ed onori.
Nell'altra foto, il coprotagonista risulta essere Francesco Farina. Farina è reduce da un triennio eccellente alla guida del Barletta: nell'ultima stagione, in particolare, Farina ha guidato un gruppo umile e rampante al raggiungimento dei play-off da matricola terribile. Il tecnico casertano è un profilo perfetto per la ripartenza: conosce bene la categoria, sa creare gruppi saldi e arrembanti, ci sa fare con i giovani (il lavoro fatto con Maccioni e Cristallo nell'ultima stagione, giusto per dirne due, è eccelso). Dal punto di vista tattico, Farina si schiera con 4 difensori, prediligendo un 4-2-3-1 di partenza, ma si dimostra molto flessibile tatticamente: sa leggere le partite in corso d'opera e riesce a sfruttare i giocatori in maniera versatile, facendo interpretare loro più ruoli. Per informazioni, chiedere agli stessi Maccioni, Cristallo ma anche a Sante Russo, che nell'ultima stagione hanno svariato in più posizioni mantenendo un rendimento sempre positivo. Le squadre di Farina sanno attaccare in verticale e con azioni ad alto ritmo. Un appunto: nel pirotecnico Barletta-Casarano dell'ultima stagione, Farina mostrò particolare ammirazione per l'espediente tattico del collega Foglia Manzillo, che riusciva a sfruttare il tridente composto da Strambelli, Burzio e Citro con attacchi fulminei alla profondità innescati da Max Marsili, mandando in tilt la difesa biancorossa con uno-due ad alto tasso tecnico. Chissà che l'ex allenatore di Cerignola, Campobasso, Barletta e tante altre non potrà utilizzare due su tre componenti di quel tridente... Dal punto di vista comunicativo, infine, Farina è un uomo prima che un tecnico schietto, sincero: riesce sempre ad analizzare le partite con oggettività , riconoscendo meriti e demeriti sia della propria squadra che delle avversarie.
Adesso sì, l'Andria può definitivamente partire a programmare la stagione. Si attende di vedere la costruzione della rosa: nelle prossime ore potrebbero arrivare le ufficialità delle firme di una manciata di calciatori, i primi ad unirsi al nuovo corso della Fidelis Andria. Questa città , così come il nuovo numero uno della sua squadra, ha fame di calcio.