Petizione in viale Crispi piazza Marconi si chiede più sicurezza
Cittadini residenti e commercianti di Viale Crispi e Piazza Marconi hanno presentato al Sindaco di Andria, all’assessore alla Sicurezza e alle Autorità di Pubblica Sicurezza, una petizione con la quale si chiede maggior servizio di vigilanza e sorveglianza nelle suddette zone.
Molteplici gli episodi che, negativamente, stanno interessando la sicurezza e la quiete pubblica di residenti e commercianti; dalla distruzione di alcuni manufatti, segnaletica stradale divelta, “occupazione” dell’area pedonale con motorini fino alla oggettiva impossibilità di poter tranquillamente accedere alle proprie abitazioni o agli esercizi commerciali; risse e molto altro di peggio.
Il periodo natalizio, poi, ha accresciuto a dismisura il senso di insicurezza di quanti hanno intrapreso lÂ’iniziativa della petizione.
Incresciosi episodi regolarmente denunciati alle competenti Autorità , inoltre, hanno interessato due Agenzia di Viaggi della zona, precisamente la nostra Associata “Siderasolis” sita in Via Vittoria, la quale ha subito danni irreparabili alle vetrine antisfondamento, all’insegna luminosa e a due bacheche perforate dal presumibile lancio di biglie in vetro, trovate sul luogo, e la “Unimondo” in Via Giusti, devastata dallo scoppio di un non meglio identificato materiale pirico, che, anche in questa circostanza, ha prodotto la distruzione dei vetri antisfondamento, di parte del fabbricato e addirittura un foro all’interno della serranda in metallo.
Siamo mortificati per il grado di inciviltà che continua a sovrastare qualsiasi sforzo di miglioramento della qualità della vita che Associazioni e Pubblica Amministrazione stanno profondendo, per dare una sembianza di “città in Progresso” che, evidentemente, non trova riscontro e collaborazione in coloro che questa città dimostrano di non amarla, si chiamino essi vandali, fannulloni o stronzi, fa poca differenza.
Sconfitte continue, quindi, per coloro che, come noi, continuano a pensare che una città diversa è possibile; sconfitta per l’intera società civile, a volte rea di disinteressamento e distrazione; sconfitta per quanti continuano a sforzarsi di far crescere la comunità locale, invano.
Dobbiamo, quindi, riflettere tutti insieme sullo stato delle cose e cominciare a chiederci se questa città merita tanto impegno e tanta dedizione, che alcuni continuano a manifestare.
Da parte nostra continueremo imperterriti a sollecitare, denunciare, collaborare, stimolare affinché il necessario “cambio di mentalità ” si realizzi, perché non sia sempre più grande il senso di sconforto che tutti avvertiamo, allorquando sperimentiamo il diverso grado di civiltà esistente in altre realtà molto più modeste, meno opulente e meno “spavalde” della nostra.
Se una città diversa è possibile questo dipenderà da uno sforzo collettivo, serio, impegnativo e soprattutto “severo” che tutti dobbiamo compiere.
Se, alla fine, non ci saremo riusciti, allora ciascuno ne prenda atto.