Andria, niente IMU sulla prima casa
Conferenza stampa, stamane, a Palazzo di Città per chiarire la posizione dell'Amministrazione Comunale di Andria in merito alle problematiche, originate dal Governo Letta, sul pagamento della seconda rata dell'Imu sulla prima casa che, stando a quanto stabilito nella legge di stabilità , dovrebbe gravare in parte sui cittadini nonostante le coperture integrali promesse.
“I cittadini andriesi – afferma il Sindaco Nicola Giorgino - stiano tranquilli: non pagheranno nulla relativamente all'Imu sulla prima casa. Nonostante il governo Letta si sia rimangiato la parola data all'Anci sulle coperture integrali del costo dell'Imu per i comuni, mettendo in difficoltà sindaci ed amministratori locali, noi, operando la prossima settimana una variazione di bilancio in Consiglio Comunale, faremo in modo di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Una scelta, questa, fatta proprio per sgombrare il campo dagli equivoci e dimostrare la linearità politica di questa Amministrazione sulla tassazione sulla prima casa. A prescindere, quindi, dal caos normativo vigente e da future nuove decisioni del Governo, gli andriesi non devono temere di ricevere a gennaio i bollettini di pagamento sull'Imu. Per quanto riguarda la Tares, tributo regolamentato dal governo Monti e che ha caratteristiche diverse rispetto alla Tarsu – conclude Giorgino - ribadisco che attribuiremo, in particolare a quelle attività commerciali maggiormente interessate, le premialità , merito della raccolta differenziata, che la nostra città riceverà con l'abbattimento dell'ecotassa regionale nel 2014”.
“L'importo che sarebbe gravato a gennaio sui cittadini, relativamente all'Imu – afferma l'assessore al Bilancio, Domenico De Feo - ammonta a poco più di un milione di euro che copriremo interamente andando ad approvare in Consiglio Comunale una variazione di bilancio. Un'operazione che comporta ulteriori contrazioni e tagli nella spesa corrente oltre ai 6 milioni di euro già tagliati in sede di bilancio 2013. Questo senza dimenticare le minori entrate da parte dello Stato per circa 4 milioni di euro. Con l'Imu sulla prima casa, quindi, eliminata, e considerando che le aliquote Irpef sono rimaste invariate allo 0,6% così come le aliquote dell'Imu sulla seconda casa ferme allo 0,76%, possiamo certamente dirci una delle poche città , tra le medio-grandi, ad aver evitato ai cittadini ulteriori aumenti della leva fiscale”