Fidelis Andria, eppur si muove. Lontano dai riflettori si lavora al futuro della società . Lumicino riammissione
Senza fretta ma senza pausa. Procedono step by step gli impegni per programmare il futuro della Fidelis Andria, nel massimo riserbo, che non è sintomo di assenza ma piuttosto di alacre lavoro per cercare di ripartire. Allontanati i rumori ed i problemi principali con la transazione della scorsa settimana, adesso si può guardare serenamente al futuro della compagine biancazzurra, che nel peggior scenario vedrà la partecipazione al campionato di Serie D 2023/24. Uno scenario, quello del massimo campionato dilettantistico, che appare come la principale opzione per la città andriese nella stagione a venire, con una fievole luce professionismo. Ma andiamo con ordine.
Allontanate le nubi della maggior parte degli stipendi, al fine di rendere più appetibile la società all'esterno, i primi dialoghi per la cessione della società sono stati avviati. L'amministratore Pietro Lamorte sta lavorando intensamente e su più tavoli per completare un passaggio societario auspicato per partire con un progetto nuovo di zecca: potenziali acquirenti di diversa natura e provenienza, tutti interessati e stimolati dal progetto. L'opzione Serie D non spaventa, anzi: la situazione debitoria pluriennale è assolutamente gestibile, per quanto rappresenti comunque un condizionamento da cui partire per programmare le prossime stagioni. Ciò nonostante, la macchina delle trattative è già partita, con tutto ciò che ne consegue: si valuterà anche la partecipazione del territorio nella nuova Fidelis Andria.
All'orizzonte rimane l'opzione riammissione. Chiariamo subito il campo: le chances di tornare in C sono davvero minime. L'Andria è tra il terzo ed il quarto posto nella graduatoria delle candidate alla riammissione, in base alla situazione infrastrutturale del Sangiuliano City. Lo scorrimento delle riammissioni scatta solo in caso di mancata iscrizione, avvenimento piuttosto raro nella terza serie (è molto più frequente che domande di iscrizione incompleta o non rispettose dei criteri richiesti dalla Co.Vi.Soc. vengano respinte). Le situazioni più delicate, in questo momento, appaiono quelle del Siena e del Pordenone (in leggero rientro); l'opzione sembra piuttosto lontana. Non c'è nulla di male nel rimanere alla finestra, sebbene sia preferibile rimanere concentrati e rivolti verso soggetti maggiormente motivati dalla quarta serie. Che, se disputata con umiltà , intraprendenza e passione, rimane una categoria di tutto rispetto dalla quale rilanciarsi.