Cantiere fantasma IACP: 57 famiglie perdono la speranza e forse anche la pazienza

Intervento del Comitato Quartiere Europa - Andria
Redazione 10 Febbraio 2010 notizie 998
Cantiere fantasma IACP: 57 famiglie perdono la speranza e forse anche la pazienza


Era il 5 febbraio 2009 quando l’Assessore regionale all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, ci ha incontrato presso il “Palazzo di Vetro” del comune di Andria. In quella circostanza, alla presenza dei massimi responsabili dello IACP di Bari, si è entrato nel merito della questione relativa al cosiddetto “Cantiere Fantasma” in via Ospedaletto, ove è (o era) prevista la costruzione di 57 alloggi di edilizia popolare, che avrebbero dovuto essere completati sin dal 17 luglio 2007. Da parte dello IACP ottenemmo rassicurazioni circa la risoluzione del contratto con l’Impresa appaltatrice e ci fu riferito che era già stato effettuato il riappalto ad altra Impresa, che avrebbe dovuto consegnare gli alloggi entro un anno e mezzo dall’inizio dei lavori.
Siamo a febbraio 2010 e un’altra grande delusione si è consumata.
Dal 5 febbraio 2009 ad oggi nulla si è mosso; solo l’immondizia nel cantiere è aumentata a dismisura e neanche la recinzione, divelta da mesi, è stata riposizionata.
La gru continua a rimanere al suo posto e, a nostro avviso, rappresenta ancora oggi un grande pericolo per tutti.
Coloro che in quella riunione del 5 febbraio 2009 intervennero sostenendo che la realizzazione di quegli alloggi era prioritaria, devono tutti farsi un profondo esame di coscienza e rendersi conto che, con noi, anche tutti loro sono stati presi per i fondelli.
Anche il cartello è ancora oggi monco della parte in cui comparivano i dati dell’allora Società appaltatrice”. Infatti, tali dati sono stati rimossi ma il bello è che al posto del nome di quella Società non c’è nulla se non un grande foro nella tela.
Se qualcuno pensa che quel cantiere abbandonato debba diventare un simbolo del degrado e delle opere non realizzate, ci è riuscito ma noi, come sempre e in ogni caso, non ci stiamo.
Abbiamo fatto tantissime proposte, anche di riconversione di quel cantiere, senza mai avuto risposte in merito.
A volte qualcuno dovrebbe seriamente chiedersi: per quale motivazione dobbiamo continuare a credere che le cose possano cambiare?
Quali sono gli interessi che prevalgono rispetto al bene comune?
Solo chiacchiere e desolazione, soprattutto morale.
Se queste cose continuano ad accadere nella nostra realtà, bisogna apprezzare mille volte coloro che decidono di abbandonarla e di andare a vivere altrove.
E’ una provocazione? Ebbene Si, ma anche la dura e cruda realtà.
Basta con la propaganda, basta con il voler apparire per ciò che, in effetti, non si è.
Basta a tutto ciò che è illusione e falsità.
Non chiamateci populisti, non additateci come rivoltosi, non cercate di trovare le peggiori parole per identificarci.
Cercate, invece, di trovare una soluzione ai problemi.
E, non dimenticate: se qualcuno pensa di prendersi il merito di aver realizzato qualcosa, dovrebbe accollarsi la sconfitta di averlo realizzato troppo tardi, se e quando realizzato.
Attendo replica e risposte. CHIARE!

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