Come vivere di risarcimenti

L'intervista a Tonino P., inciampatore professionista
Redazione 09 Dicembre 2007 satiricomix 8814


Ogni cittadinanza ha un luogo comune che l’accompagna.
Si dice per esempio che i romani siano tutti indolenti, i napoletani fantasiosi, i fiorentini scherzosi, i tranesi sfadigati (“Uè u tranais!”).
Riguardo alla parte femminile delle singole cittadinanze esiste tutto un mondo parallelo di luoghi comuni, in genere limitato, per ordine di argomento, ai soli settori del costume sessuale e/o della perizia e dedizione alle arti casalinghe, sul quale è meglio sorvolare (“Uè la tranais!… Uè la quoratoin!…”).

Nell’area del Nord Barese si dice che gli andriesi pensino solo ai soldi (sulle donne non è dato sapere).
Che sia vero o no, quando il bernoccolo degli affari è sinonimo di “spirito d’iniziativa”, “fantasia redditizia”, “artistica imprenditorialità”, in tempi di restyling etico-capitalistico, non si può che gonfiare il petto e tenere il capo alto di fronte alle dicerie del circondario.
Il nostro congenito fiuto per il guadagno, difatti, ha permesso non solo di registrare in pochi anni un travolgente sviluppo edil-demografico, ma anche di creare figure professionali del tutto inedite sul piano nazionale.
Una di dette figure è quella dell’ “inciampatore professionista”, che trova il suo più carismatico pionere nel signor Tonino P. , del quartiere di Santa Maria Vetere, il quale ha deciso gentilmente di concedere una intervista ad Andriacomix, attraverso la persona del nostro direttore Egregio Amontillado.

Amon: Signor P., le dispiacerebbe spiegare ai nostri lettori in cosa consiste il suo lavoro?

Tonino: Certamente. E’ molto semplice. Il mio lavoro consiste nell’inciampare su qualunque tipo di irregolarità della pavimentazione urbana - per esempio tombini rotti, mattonelle mancanti, buche nel selciato e via discorrendo – in modo da procurarmi seri danni fisici, quali una slogatura, qualche ecchimosi, nel migliore dei casi una frattura.


Tonino P. ci regala un saggio della sua arte acrobatica nei pressi di via Firenze

Amon: Quando e come ha cominciato?

Tonino: La prima caduta l’ho subita nel ’97. Stavano rifacendo il lastricato su viale Gramsci. Io passeggiavo insieme a un mio amico, e per distrazione misi il piede in fallo, rompendomi un dente. Il mio amico - che di mestiere fa il cacciatore di pensioni - prima ancora di darmi una mano per rialzarmi, mi suggerì di andare al pronto soccorso per farmi rilasciare un certificato, così potevo ricavarne qualcosa.

Amon: E riuscì a spillare una qualche somma all'epoca?

Tonino: Eccome! Un dente rotto vale parecchio. Tuttavia quella volta fui costretto a fare a metà col mio amico, che mi aveva fornito l’idea e perciò pretese la sua parte.

Amon: Immagino possa contare sulla collaborazione di un tecnico…

Tonino: Beh, direi… è essenziale. Senza il mio avvocato non potrei far causa al Comune, dunque la mia attività si ridurrebbe a un puro e semplice hobby.

Amon: Chi è il suo avvocato?

Tonino: Naturalmente non posso rivelare il suo nome. Posso dirvi solo che è di Andria anche lui, e che è specializzato nel settore dei sinistri falsi.

Amon: Quanto guadagna all’anno?

Tonino: Su questo preferirei non andare troppo nello specifico… diciamo che posso mantenere la mia famiglia senza troppi patemi.

Amon: Come avviene la caduta? Usa delle tecniche particolari?

Tonino: Naturalmente, anche se non starò a rivelare tutti i segreti del mestiere. Per fare l’inciampatore professionista bisogna acquisire una certa familiarità con la forza di gravità, entrare in sintonia con il terreno…

Amon: Infatti portando sempre le scarpe la specie umana ha un po’ perso questa dimensione del contatto con la terra…

Tonino: Per l’appunto. Dice benissimo. Si dovrebbe recuperare quel rapporto, a mio avviso.
Dunque ci vuole cuore, ma anche testa. Per preparare una caduta ci vogliono dalle due alle tre settimane. Per prima cosa bisogna individuare la buca giusta, misurarne il diametro, la profondità, poi calcolare la parabola.
Terminato il lavoro a tavolino si intraprende un programma di “training” casalingo attraverso l’utilizzo di un calco perfettamente fedele all’originale.
Infine, si passa alla fase più distensiva del tutto, vale a dire la raccolta di testimoni compiacenti.


Amon: Ha una regolare partita Iva?

Tonino: Non ancora. Il mio commercialista ha detto che per ora posso imputare i guadagni nella categoria fiscale dei “redditi vari”. Ma mi piace sottolineare che è tutto alla luce del sole. Sono assolutamente contrario al lavoro sommerso. Nella mia vita ho sempre pagato le tasse.

Amon: Il suo successo professionale, a quanto si dice in giro, pare abbia prodotto un ragguardevole numero di emulatori. Teme la concorrenza?

Tonino: Niente affatto. In genere si tratta di ragazzini inesperti, che si mettono a fare l’inciampo improvvisato. Nel migliore dei casi non riescono nemmeno a procurarsi un graffio, nel peggiore si fanno male senza riuscire a cavarci un ragno dal buco... anzi, dalla buca.
Nel mio, come in tutti i lavori, non si può improvvisare. Non si diventa inciampatori da un giorno all’altro. Ad Andria di inciampatori veri e propri non siamo più di tre o quattro. Modestia a parte, penso di essere il migliore in questo gruppo, il che vuol dire “migliore al mondo
.

Amon: Cosa sente di dire a chi vuole intraprendere la professione?

Tonino: Di venire da me. Attualmente sto tenendo dei corsi infrasettimanali per aspiranti inciampatori. Il costo è di centocinquanta euro a lezione. La mia intenzione è di fondare una grande scuola a livello internazionale, non appena avrò appeso le scarpe al chiodo. Ma per ora è ancora presto.

Amon: Una anticipazione per nostri lettori: ha già individuato la prossima buca?

Tonino:Sì, ma intendo mantenere il segreto professionale fino al momento dell'infortunio.

Amon: Non ci rivela nemmeno la zona?

Tonino: Diciamo che siamo più o meno in centro...

Amon: Sente di lanciare un messaggio alla cittadinanza prima di riprendere il lavoro?

Tonino: Alla cittadinanza... no... piuttosto mi piacerebbe cogliere l'occasione per ringraziare l'amministrazione comunale, senza la cui negligenza la mia attività non sarebbe mai nata.

Amon: A nome della redazione, le faccio i migliori auguri. Grazie per l'intervista.

Tonino: Grazie a voi.

E. A.

Link utili

Articoli recenti

Blog Archive