Andria: la villa delle polemiche. Perchè tanto timore di parlarne?

Intervento del Comitato di Quartiere Europa sulle polemiche relative ai lavori da eseguirsi nella villa comunale di Andria
Redazione 17 Ottobre 2009 notizie 872
Andria: la villa delle polemiche. Perchè tanto timore di parlarne?


L’affidamento della progettazione dei lavori di rifacimento della Villa Comunale di Andria ha suscitato un legittimo, doveroso e quanto mai opportuno dibattito.
Condividiamo appieno le “riflessioni” del Dott. De Benedictis, rappresentante del Laboratorio di Cultura Politica, sull’argomento e riteniamo che lo stesso Laboratorio non debba in alcun modo “giustificare” quanto “liberamente” affermato sugli Organi di Stampa.
Perché precisare, in un comunicato odierno “non firmato”, che segue quello del Sindaco, che “il Dott. De Benedictis è solo il portavoce”, quasi a sminuirne il ruolo?
Bene, invece, ha fatto il dott. De Benedictis ad intervenire sul recupero e la riqualificazione della villa comunale, esprimendo la propria opinione e le criticità rispetto alle procedure di mancata “evidenza pubblica”, per un’opera che cambierebbe profondamente la storia ambientale della nostra città e del suo luogo simbolo; una delle poche cose che realmente le altre città ci invidiano.
Bene ha fatto anche il Sindaco a ribadire alcuni concetti, assumendo su di se tutta la responsabilità delle dichiarazioni fatte.
Male, invece, fanno coloro che continuano a stare alla finestra, a non intervenire e lavarsene le mani “attendendo tempi migliori”.
Noi, invece, ancora una volta, vogliamo “comprometterci” ed assumere una posizione chiara.
E’ vero, un progetto di si tale portata andava “gestito” diversamente.
Lungi da noi qualsiasi illazione sulle modalità di affidamento degli incarichi, in quanto anche questo rientra nelle responsabilità amministrative e morali di chi ha il dovere di amministrare e di governare la città, avendone avuto un democratico mandato e facendolo a titolo non gratuito, quindi anche per dovere “professionale”, ci sentiamo di sostenere in toto la posizione del Dott. De Benedictis rispetto al mancato coinvolgimento della cittadinanza e l’assenza di un concorso di idee sull’opera a realizzarsi.
A supporto inequivocabile di tale “omissione” il fatto che sull’argomento non è mai stata consultata la “Consulta della tutela ambientale” la quale, ai sensi dell’art. 9 del vigente Regolamento per il funzionamento delle Consulte Comunali, ha, tra l’altro, le seguenti competenze:
- esprimere pareri preventivi, a richiesta degli Organi comunali o di propria iniziativa, su atti e provvedimenti da adottarsi con particolare riferimento ai piani e programmi di intervento nelle materie di propria competenza;
- formulare proposte agli Organi comunali per l’adozione di atti di interesse generale e per la soluzione di problemi amministrativi interessanti la comunità cittadina, nelle materie di propria competenza, ed, in particolare, in ordine alla gestione dei servizi e dei beni comunali, nonché all’uso del territorio;
- chiedere emendamenti o modifiche di atti amministrativi, nella fase istruttoria o durante l’iter procedimentale;
- sollecitare risposte e chiedere notizie e informazioni su questioni su generali riguardanti la comunità locale;
“La Consulta, sempre secondo quanto previsto dal Regolamento, deve essere obbligatoriamente sentita dall’Amministrazione Comunale, e, quindi, formulare il proprio parere preventivo sui bilanci annuali e poliennali, nonché sui piani e sui provvedimenti amministrativi con carattere programmatorio, sia di carattere generale che settoriale. Inoltre, la deliberazione del Consiglio Comunale, costitutiva della Consulta con la nomina dei suoi componenti, indica gli altri atti settoriali dell’Amministrazione, relativi alla materia di competenza, che devono essere obbligatoriamente sottoposte al parere della Consulta. Le determinazioni della Consulta, sia nella forma del parere, ancorché obbligatorio, sia nella forma della proposta, non sono vincolanti per l’Amministrazione. Di esse, comunque, va fatta menzione nel provvedimento che le ha disattese, in uno alle relative motivazioni”.

Gli strumenti di partecipazione, quindi, non siano solo “carta straccia” ma la reale condizione per una seria e condivisa partecipazione.

Così, ad Andria, non è.
Questo dobbiamo dirlo, se siamo onesti e leali.
Come affermava il Grande Papa Giovanni Paolo II: “NON ABBIATE PAURA”.

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