Lavorare anche il 1° Maggio? Diciamo NO! Ma la legge regionale lo consente

Le aperture festive, tanto amate dai Centri Commerciali, stanno distruggendo le Piccole Imprese e le Famiglie
Redazione 29 Aprile 2010 notizie 870
Lavorare anche il 1° Maggio? Diciamo NO! Ma la legge regionale lo consente


Leggiamo interventi che si sono scatenati in questi ultimi giorni su tutti i quotidiani, in merito all’apertura straordinaria dei negozi e degli ipermercati il 1° maggio 2010 (festa dei lavoratori). E’ stupefacente leggere interventi di chi, pur conoscendo la legge regionale in materia, avendo dato anche i propri pareri, fa finta di non conoscerla.
C’è chi dice che il giorno 1° maggio si deve stare chiusi perché lo prevede la legge regionale. Questo, purtroppo, non è assolutamente vero o meglio, non lo è più.

Infatti mentre la legge regionale 7 maggio 2008, nr. 5, che ha modificato e integrato la legge 1 agosto 2003, nr. 11 (Nuova Disciplina del Commercio) aveva espressamente previsto, all’art. 12 (Modifiche e integrazioni all’articolo 18 della l.r. 11/2003) comma 8 quater che: “Gli esercizi di commercio al dettaglio devono rimanere chiusi nei seguenti giorni:
a) 1° gennaio; b) domenica di Pasqua; c) 25 aprile; d) 1° maggio; e) 2 giugno; f) 25 e 26 dicembre, giornate di chiusura INDEROGABILI, con la legge regionale 30 aprile 2009, nr. 10 (“Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2009 e bilancio pluriennale 2009-2011 della Regione Puglia”) venne introdotta una novità che tutti, soprattutto i cosiddetti rappresentanti Sindacali, anche dei Lavoratori, dovrebbero conoscere.

Infatti la suddetta Legge ha previsto, all’art. 22, quanto segue: (Modifica all’articolo 18 della l.r. 11/2003):
“All’articolo 18 della l.r. 11/2003, come modificato dall’articolo 12 della legge regionale 7 maggio 2008, n. 5, è aggiunto, in fine, il seguente comma: “8 octies. Ulteriori aperture festive o domenicali, anche in deroga a quanto previsto ai commi 5, 6 e 8 quater, possono essere stabilite dai comuni sulla base di accordi sottoscritti con le organizzazioni e associazioni di cui all’articolo 2, comma 2 bis.”

Ciò significa che, per legge, si può anche concedere, previa sottoscrizione di “accordi” con le organizzazioni e associazioni, anche l’apertura straordinaria degli esercizi commerciali nelle suddette giornate, prima inderogabili, tra le quali anche il 1° maggio.

Alla luce del suddetto doveroso chiarimento per chi fa tinta di non capire, torniamo alla questione proprio del 1° maggio.
A Molfetta il Sindaco Azzollini ha emanato l’ordinanza sindacale prot. n. 24385 del 27 aprile 2010, con la quale dispone la facoltà di deroga alla chiusura domenicale e festiva per gli esercizi commerciali, nei giorni: 1-2-9-16-23-30 maggio e 2-6-13-20-27 giugno 2010.

Prima anomalia:
perché il Sindaco di Molfetta non rispetta la vigente Legge Regionale la quale prevede che: “Il provvedimento comunale che stabilisce il calendario annuale delle deroghe alle chiusure obbligatorie deve essere emanato dal comune entro il 31 ottobre di ogni anno”?
Qual è il vantaggio di programmare le aperture a Molfetta ogni mese o due?
Lasciamo a chi ci legge la risposta!

Seconda anomalia:
Poiché la legge regionale come sopra citata, prevede che le “ulteriori aperture” possono essere stabilite “solo” con la sottoscrizione di “accordi” con le organizzazioni e associazioni, a Molfetta questi “accordi” ci sono stati? Chi li ha sottoscritti?

Perché la rappresentante sindacale della Confesercenti di Molfetta, dott.ssa Raffaella Altamura, contesta il provvedimento del Sindaco Azzollini? La sua organizzazione non ha firmato alcun “accordo”? Se non lo ha firmato perché la Segretaria della suddetta Confederazione, che è anche un avvocato, non impugna l’ordinanza?

Perché in altri comuni, come quello di Andria, questi “accordi” previsti per legge non sono stati firmati e nonostante ciò l’ex Sindaco ha comunque emanato un’ordinanza illegittima che ha raddoppiato il numero delle aperture straordinarie dell’Ipermercato? A vantaggio di chi?

Perché il Comune di Barletta continua a convocare le riunioni senza rispettare la legge regionale e senza convocare tutte le Associazioni previste dalla medesima?
Potremmo continuare all’infinito raccontandovi tante altre “storie” ma abbiamo solo voluto darvi qualche minima indicazione sul grandissimo “interesse” che gira attorno alle aperture domenicali, tanto amate dai Centri Commerciali ma che stanno distruggendo le Piccole Imprese e le Famiglie.

Intanto il 1° maggio cosa si fa?
Noi siamo lavoratrici e lavoratori, ma coloro che dovrebbero rappresentarci, CGIL, CISL e UIL in primis, perché continuano ad ignorarci? Perché non fanno più i nostri interessi? Perché li vediamo sempre meno spesso partecipare alle riunioni?

Anche su questo lasciamo le risposte a chi ci legge.
Buon 1° maggio a tutti.

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