Petizione in viale Crispi piazza Marconi si chiede più sicurezza

Intervento di Savino Montaruli circa gli episodi che, negativamente, stanno interessando la sicurezza e la quiete pubblica della zona
Redazione 11 Gennaio 2008 notizie 1006


Cittadini residenti e commercianti di Viale Crispi e Piazza Marconi hanno presentato al Sindaco di Andria, all’assessore alla Sicurezza e alle Autorità di Pubblica Sicurezza, una petizione con la quale si chiede maggior servizio di vigilanza e sorveglianza nelle suddette zone.
Molteplici gli episodi che, negativamente, stanno interessando la sicurezza e la quiete pubblica di residenti e commercianti; dalla distruzione di alcuni manufatti, segnaletica stradale divelta, “occupazione” dell’area pedonale con motorini fino alla oggettiva impossibilità di poter tranquillamente accedere alle proprie abitazioni o agli esercizi commerciali; risse e molto altro di peggio.
Il periodo natalizio, poi, ha accresciuto a dismisura il senso di insicurezza di quanti hanno intrapreso l’iniziativa della petizione.
Incresciosi episodi regolarmente denunciati alle competenti Autorità, inoltre, hanno interessato due Agenzia di Viaggi della zona, precisamente la nostra Associata “Siderasolis” sita in Via Vittoria, la quale ha subito danni irreparabili alle vetrine antisfondamento, all’insegna luminosa e a due bacheche perforate dal presumibile lancio di biglie in vetro, trovate sul luogo, e la “Unimondo” in Via Giusti, devastata dallo scoppio di un non meglio identificato materiale pirico, che, anche in questa circostanza, ha prodotto la distruzione dei vetri antisfondamento, di parte del fabbricato e addirittura un foro all’interno della serranda in metallo.
Siamo mortificati per il grado di inciviltà che continua a sovrastare qualsiasi sforzo di miglioramento della qualità della vita che Associazioni e Pubblica Amministrazione stanno profondendo, per dare una sembianza di “città in Progresso” che, evidentemente, non trova riscontro e collaborazione in coloro che questa città dimostrano di non amarla, si chiamino essi vandali, fannulloni o stronzi, fa poca differenza.
Sconfitte continue, quindi, per coloro che, come noi, continuano a pensare che una città diversa è possibile; sconfitta per l’intera società civile, a volte rea di disinteressamento e distrazione; sconfitta per quanti continuano a sforzarsi di far crescere la comunità locale, invano.
Dobbiamo, quindi, riflettere tutti insieme sullo stato delle cose e cominciare a chiederci se questa città merita tanto impegno e tanta dedizione, che alcuni continuano a manifestare.
Da parte nostra continueremo imperterriti a sollecitare, denunciare, collaborare, stimolare affinché il necessario “cambio di mentalità” si realizzi, perché non sia sempre più grande il senso di sconforto che tutti avvertiamo, allorquando sperimentiamo il diverso grado di civiltà esistente in altre realtà molto più modeste, meno opulente e meno “spavalde” della nostra.
Se una città diversa è possibile questo dipenderà da uno sforzo collettivo, serio, impegnativo e soprattutto “severo” che tutti dobbiamo compiere.
Se, alla fine, non ci saremo riusciti, allora ciascuno ne prenda atto.

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